giovedì 10 luglio 2008

Dai detenuti di Via Corelli

Appello dei detenuti di via Corelli


Noi detenuti di via Corelli siamo in lotta dal 5 luglio contro la nostra carcerazione nel CPT di Milano.

Il nostro crimine è quello di non avere un documento che lo stato italiano non ci concede, e quindi rivendichiamo per tutti il diritto alla libertà.

Vogliamo contrastare la campagna razzista che attraversa l'Italia, denunciare il carattere fascista del pacchetto sicurezza che discrimina, criminalizza e reprime tutti gli immigrati.

Noi non lottiamo per qualche miglioramento qui dentro. Noi ci battiamo per la chiusura dei CPT.

Tutti devono sapere la profonda ingiustizia che stiamo subendo qui dentro.

Persone, costrette a lavorare in nero, prelevate direttamente dal posto di lavoro.

Persone in possesso di documenti regolari e rinchiuse perché ancora in attesa di un rinnovo.

Persone a cui non è stata convalidata la detenzione, riportate in questura per un nuovo decreto di espulsione, convalidato poi dal giudice successivo.

Tutti devono sapere che qui si subisce un clima costante di razzismo, intimidazione e violenza.

Cibo scarso e di qualità scadente. Condizioni igieniche inaccettabili.
Assistenza sanitaria inesistente, in particolare a malati di Aids a rischio di vita.

E ogni nostra osservazione su queste cose serve scatena la reazione rabbiosa della polizia e della Croce Rossa, che non interviene per curare le persone.

Per tutti questi motivi continueremo la nostra agitazione a oltranza e facciamo appello a tutti gli antirazzisti perché sostengano la nostra lotta in nome dei principi di giustizia, uguaglianza e dignità umananche devono essere garantiti a tutti e senza condizioni.

Report dell'assemblea nazionale del 21 giugno

Dall'introduzione alla riunione nazionale contro la repressione del 21 giugno a roma

All'Odg sotto la parola d'ordine "unire, lottare, trasformare lo stato di cose esistente", la costituzione di un coordinamento nazionale contro la repressione.
Nell'introduzione, Proletari comunisti ha posto l'esigenza della larghezza e dell'ampiezza necessaria a fronteggiare l'azione repressiva complessiva dello Stato e la necessità di un nuovo livello di cooperazione delle forze colpite dalla repressione e impegnate nella lotta contro di essa. Non per fare solo già quello che si fa con alcuni risultati importanti, ma per superare la logica che ognuno lotti contro la "sua repressione".
Non si tratta solo di raccogliere il movimento esistente, ma lavorare per
farlo crescere e porlo all'altezza dell'attacco dello Stato, alzare il tiro della risposta, ritrovando nelle ragioni particolari le ragioni generali, per avanzare nelle singole battaglie ma soprattutto per modificare e rovesciare i rapporti di forza.
La logica che ci deve guidare è che quando colpiscono i Carc siamo tutti Carc, quando colpiscono Proletari comunisti, siamo tutti Proletari comunisti, ecc. Perchè dietro ogni singolo fatto repressivo c'è un'unità di fondo che muove l'azione della borghesia.
La repressione colpisce i rivoluzionari, gli antifascisti, gli anarchici. Si costruiscono montature giudiziarie e poliziesche contro le lotte e le organizzazioni proletarie; contro i movimenti anti Tav, anti Base (NO Dal Moln), anti discariche ecc.
Si fanno licenziamenti politici e discriminazioni sui posti di lavoro, si licenziano le avanguardie operaie. Nelle carceri si peggiorano le condizioni di vita dei prigionieri politici, si attua contro di essi il 41bis e forme di torture fisiche e psicologiche. Si criminalizzano tutti trasformando ogni fermento in "associazione sovversiva", da colpire con il 270bis.
Si assicura una copertura di Stato alle aggressioni fasciste contro antifascisti e immigrati; si legalizzano le ronde razziste della Lega Nord; si pratica la brutalità omicida e la impunità poliziesca contro immigrati, fermati, cittadini inermi.
Si approvano pacchetti di sicurezza, si usa l'esercito nelle strade, avanza la militarizzazione.
Uno Stato di polizia che rappresenta il vero terrorismo.
Di qui la necessità di costruire un fronte per unire le forze, non solo per un piano di iniziative, ma per unificare nel profondo, utilizzando tutte le forme di iniziativa e di lotta, dai presidi alle manifestazioni, fino al referendum abrogativo del 270bis.
Un coordinamento nazionale deve servire a questo.
Un coordinamento in cui ci impegniamo, almeno per un anno, a fare insieme le cose, a partire dalla costruzione di una manifestazione nazionale in autunno, sviluppando sulla base dell'unità un chiarimento e anche una lotta anche al nostro interno in corso d'opera.
Un coordinamento che parta dalle forze presenti, ma che punti ad allargarsi a tutti coloro che qui non sono presenti o che sono impegnate in altre campagne verso le quali siamo solidali.
Un coordinamento che abbia una base territoriale in tutto il paese, con la creazione di vere e proprie "case di solidarietà proletaria", o comunque si chiamino; luoghi comune per tutti coloro colpiti dalla repressione, dove si costruiscono iniziative insieme.


Dalle conclusioni

Dobbiamo caratterizzare il nostro lavoro come lavoro di massa, per fare della lotta alla repressione una lotta di massa. Dobbiamo lavorare ad una manifestazione nazionale.
Bisogna rivolgersi a tutte le altre forze per allargare il coordinamento.
Lavorando in questi mesi, partecipando alle iniziative già esistenti, a cui diamo l'adesione, e ritrovandoci in forme possibilmente più allargate a fine settembre per organizzare e programmare l'iniziativa nazionale e la manifestazione nazionale.

DA INTRODUZIONE E CONCLUSIONI
A CURA DI PROLETARI COMUNISTI
ro.red@libero.it
ro.red@fastwebnet.it
21.6.08

giovedì 22 maggio 2008

Al termine dell'assemblea:
PRESIDIO
in Piazza Venezia 5, dalle h. 15 alle h. 20,30 davanti alla redazione del Corriere della Sera
IN SOSTEGNO DI NAZAN ERCAN, AVNI ER E ABDELLATIF IBRAHIM FATAYER, CONTRO LA LORO ESPULSIONE E PER LA LIBERTA' DEI PRIGIONIERI POLITICI

COSTRUIAMO L'ASSEMBLEA NAZIONALE
CONTRO LA REPRESSIONE

Unire, lottare e trasformare lo stato di cose esistente

ROMA 21 GIUGNO 2008

ore 10.30 sala Pettinelli
2° sottopassaggio binario 20/21 stazione termini

Contro la persecuzione dei comunisti, dei rivoluzionari, degli antifascisti, degli anarchici, degli immigrati

Per la difesa delle condizioni di vita dei prigionieri politici comunisti e rivoluzionari, contro il 41bis, contro ogni forma di tortura in carcere e fuori

Contro le montature giudiziarie e poliziesche contro le lotte, contro le organizzazioni proletarie, contro i movimenti

Contro i licenziamenti politici e le discriminazioni politiche e sindacali sui posti di lavoro - i licenziati fiat devono rientrare

Contro l'inchiesta in corso della Procura di Potenza contro lo slai cobas per il sindacato di classe, proletari comunisti, la rivista la Nuova Bandiera

Basta con le aggressioni nazifasciste contro immigrati, giovani antifascisti
Basta con le ronde razziste della Lega Nord
Basta con le brutalità, omicidi e impunità poliziesche contro gli immigrati, fermati, cittadini inermi ecc.

No al pacchetto sicurezza, abolizione del 270 bis

"terrorista" è lo stato dei padroni che reprime
non chi lo combatte!

Per un soccorso rosso proletario unitario e di massa
Proletari comunisti
recapito nazionale: ro.red@libero.it
circolo di Ravenna tel. 339.8911853

mercoledì 21 maggio 2008

Adesioni attuali:
  • proletari comunisti
  • soccorso rosso proletario veneto
  • asp
  • rete antifascista perugina
  • sindacato lavoratori in lotta - per il sindacato di classe
  • slai cobas per il sindacato di classe
  • red block palermo e ravenna
  • piattaforma comunista
  • A.V.a.e.m.
  • Partito dei CARC
  • colletivo Iqbal masih Lecce

martedì 20 maggio 2008

Da proletari comunisti

L'assemblea nazionale del 21 è il nuovo tentativo volto contribuire a unire le forze che lottano contro la repressione di avanguardia e di massa politiche e sociali in un organismo comune, una pratica solidale, iniziative comuni locali e nazionali.
Invitiamo tutte le forze colpite e interessate a essere presenti anche con un solo rappresentante a qualsiasi titolo, aderente, partecipante, osservatore e con qualsiasi materiale, documenti, brevi interventi, volantini, proposte.
Non poniamo pregiudiziali, nè ne accettiamo.
In uno spirito di unità, lotta, trasformazione si uscirà con decisioni operative principalmente per l'autunno.
Sono invitati tutti con massima libertà sia a livello locale che nazionale.
Questo vuol dire che le situazioni locali possono invitare nazionalmente chi conoscono e vorrebbero.
Sarebbe meglio comunicare prima chi c'è perchè si mangia anche insieme a prezzo politico e dobbiamo comunicarlo.
la riunione durerà, compreso il mangiare, fino alle 15 max 16
L'unico materiale nazionale è la locandina, poi tutto il resto è autonomo
per adesioni: ro.red@libero.it

lunedì 19 maggio 2008

Ai compagni di Proletari Comunisti

Aderiamo alla vostra proposta di costruzione di un'assemblea nazionale contro la repressione, per rafforzare la costruzione di un fronte comune.
Cogliamo l'occasione per ringraziarvi della vostra partecipazione al presidio del 13 maggio a Bologna contro l'ottavo procedimento giudiziario.
La vostra partecipazione è stato un gesto concreto di sostegno alla costruzione di quel fronte comune contro la repressione che sia noi che voi abbiamo tra i nostri obiettivi.
Concordiamo quindi con la vostra proposta dell'assemblea mettendo al centro del dibattito la lotta contro la repressione: la persecuzione dei comunisti, degli antifascisti e delle avanguardie di lotta; per la chiusura di tutte le inchieste contro le organizzazioni comuniste e dei lavoratori, per il ritiro di tutti i licenziamenti politici.
Proponiamo quindi un incontro intorno a fine mese per discutere sull'organizzazione dell'assemblea.
A risentirci.
Saluti comunisti.

Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

domenica 18 maggio 2008

Comunicato di SRP Veneto

Solidarietà contro le denunce di sovversione ai militanti del CS Rivolta

La Digos veneziana ha stupefacentemente aggravato la denuncia con la finalità di eversione o sovversione della Repubblica, contro 31 giovani uomini e donne del CS Rivolta che avevano occupato la sede mestrina della “Lega nord”, filiazione e compagine dell’ex democrazia cristiana cui si sono legati poveracci poco forniti di cultura e di onesta propensione alla Lotta di Classe del Proletariato fino alla Vittoria Finale del Popolo e degli sfruttati sugli sfruttatori.

La nostra solidarietà come Soccorso Rosso Proletario Veneto, pur nella differenza di impostazione ideologica, è franca e sincera.

L’azione collettiva e di massa contro il razzismo stupido e gretto di chi vuole attribuire le colpe dell’esistente oggi ai sinti, domani ai rom, dopodomani ai lavoratori immigrati se si incazzano, un giorno ancora a qualche immigrato se compie un crimine o se sfascia una vetrina, è stata una azione giusta e in qualche misura necessaria, a chiarire che sui diritti umani non ci aspettiamo alcun aiuto dall’ONU con interventi che obblighino lo stato fascista di polizia a recedere dalla sua sistematica pratica di negazione dell’eguaglianza del diritto e dei diritti, e soprattutto dei doveri, di ogni cittadino, italiano o immigrato che sia.

In questo senso infatti i “leghisti” non attribuiscono le colpe dell’esistente ai padroni, agli sciacalli usurai, alle banche con i loro mutui a tassi variabili e le loro lotterie di interessi contro le amministrazioni comunali e pubbliche, ai mafiosi del nord come del sud, ai padroncini che si fanno belli con le macchine sportive ricavate con lo sfruttamento del lavoro nero, ma vedono solo nei reati e nelle violazioni commesse dagli immigrati, la situazione grave che tutti viviamo.

Noi proletari più dei borghesi, però, ben di più. I loro disagi per la difesa del loro denaro, per noi sono un quotidiano stillicidio di dipendenza, negazioni, umiliazioni, sofferenze.

Solidarietà contro la repressione!

L’azione contro la sede della Lega Nord a Mestre è stata una azione pacifica e di massa, non violenta, e non una azione criminale!

Abolizione dei reati associativi e delle norme anti-sovversive coniate da mussolini e precisate da kossiga!

La società civile non ha bisogno di vivere come in Iraq, ma di vivere in libertà e in giustizia ed eguaglianza!

Soccorso Rosso Proletario Veneto, 7-6-2008
srpveneto@mirarossa.org